giovedì, dicembre 22, 2005

Plinio il Vecchio

Plinio, Naturalis historia, II, 227, 106
[106] mirabilia fontium et fluminum
[227] Sed fontium plurimorum natura mira est fervore, idque etiam in iugis Alpium ipsoque in mari inter Italiam et Aenariam in Baiano sinu et in Liri fluvio multisque aliis. nam dulcis haustus in mari plurimis locis, ut ad Chelidonias insulas et Aradum et in Gaditano oceano. Patavinorum aquis calidis herbae virentes innascuntur, Pisanorum ranae, ad Vetulonios in Etruria non procul a mari pisces. in Casinate fluvius appellatur Scatebra, frigidus, abundantior aestate; in eo, ut in Arcadia Stymphali, nascuntur aquatiles musculi.

Ma la natura è stupefacente per il calore di innumerevoli fonti, cosa che avviene anche tra i gioghi delle Alpi e pure all’interno del mare tra l’Italia e Ischia nel golfo di Baia e all’interno del fiume Liri e in molti altri. Infatti è possibile attingere acqua dolce in mare in diversi luoghi, come nelle isole Celidonie, ad Arado (in Fenicia) e nell’oceano vicino a Cadice. I Padovani fanno crescere erbe verdeggianti nelle acque calde, i Pisani allevano le rane, presso Vetulonia in Etruria non lontano dal mare i pesci. Nel Cassinese c’è un fiume chiamato Scatebra (sorgente), freddo, più abbondante d’acqua d’estate; in esso, così come nel fiume Stinfalo in Arcadia, nascono le conchiglie acquatiche.
(traduzione di Ghisolabella)

1 commento:

ianilo ha detto...

Ghiso, auguro a questo interessante blog, di essere visitato in quanto l'amore che hai per la natura ed il tuo territorio traspare in modo chiaro ed inequivocabile.