sabato, novembre 29, 2008

Anni del terrorismo e delle stragi in Italia

Un capannone della fiera gremito da 1500 studenti... e non si sente volare una mosca. Sembra un'immagine surreale della scuola italiana, eppure è quello che è successo oggi a Morbegno. Mario Calabresi, Manlio Milani e Benedetta Tobagi (in ordine di apparizione) assieme al giornalista del Corriere Giangiacomo Schiavi hanno tenuto il pubblico inchiodato per due ore, nella rievocazione di un periodo chiave per leggere e comprendere la nostra storia recente e l'Italia attuale, quello degli anni Settanta, in cui stragi e terrorismo hanno rischiato di mettere in ginocchio il paese.

Ognuno dei tre relatori ha dato un messaggio forte: di Benedetta Tobagi mi ha colpito la freschezza, la spinta positiva a ritrovare delle radici che servano per guardare avanti, non solo per sé ma per tutti. Una donna di 31 anni che parla a giovani di 18-19 e dà loro una carica contagiosa. Mario Calabresi ha una capacità non comune di raccontare e raccontarsi, di avvincere l'uditorio nella narrazione. E' una narrazione personale, calda, mai faziosa e nemmeno astiosa. Due giovani che hanno rapito i giovani, e non solo loro ...

... e un vecchio, un vecchio operaio, Manlio Milani, che non è noto al grande pubblico per il fatto di portare un cognome (e dietro a questo una vicenda personale) "pesante". Ma non meno pesante è il peso dell'anonimato delle stragi, con le loro vittime comuni. Vittime del terrorismo furono infatti persone "simbolo", le stragi invece colpirono nel mucchio, la morte fu indiscriminata, le persone divennero solo numeri: "strage di Piazza della Loggia, 8 morti; stazione di Bologna, 85".

E' per questo che è essenziale ritrovare la memoria. Calabresi non a caso ha scelto di non parlare della propria vicenda personale, ma di quella del medico Luigi Marangoni come emblematica della strategia perversa del terrorismo. Ed ha posto l'accento sul fatto che per guardare al futuro (che è la cosa più saggia da fare oggi in Italia) è necessario aver messo a posto il proprio passato, facendo chiarezza. Fino a pochi anni fa le vittime del terrorismo sono state considerate qualcosa di scomodo, poi come ha notato Schiavi qualcosa è cambiato. E' importante, come ha detto Milani, "dare un senso alla storia". Per troppo tempo c'è stata una sorta di "rimozione" di questo periodo buio, ma i traumi rimossi, come ha notato il sindaco di Morbegno, ad un certo punto della vita affiorano e bisogna fare i conti con loro.

In Italia è difficile fare storia senza che vi sia una lettura ideologica: siamo ancora ancorati ad una lettura politica del Risorgimento e della Resistenza, figuriamoci gli Settanta! Ma come Calabresi, Milani e Tobagi hanno saputo recuperare la memoria per spingere la notte più in là, penso che l'Italia e gli italiani debbano elaborare questo lutto collettivo per consegnare definitivamente gli anni di piombo alla storia e guardare al futuro.

venerdì, novembre 28, 2008

Neve a Sondrio: fotografie

Nevica, nevica, nevicaaaaaaaaaaaaa.


Era dal gennaio 2006 che non c'era una nevicata così, tutto il giorno a larghe falde. Mi godo il paesaggio dalla finestra nell'attesa che arrivi il crepuscolo per andare a rubare ancora qualche fotografia magica alla giornata.




Sono momenti speciali, da non perdere. Oggi sono uscita per immortalare questo paesaggio bianco e surreale, che mette serenità ma anche sonno (un paio di figli si sono addormentati). Non voglio perdermi l'atmosfera fatata di una giornata così, con i geranei ancora rossi sui balconi imbiancati. Ci sono i ghirigori della neve sul ferro battuto che sembrano ricami.



Peccato che la torre ligariana sia tutta impacchettata in un bel ponteggio e non si possano ripetere fotografie come quella che ho scattato il 27 gennaio 2006, che pubblico qui a fianco. Stasera tornerò a caccia di immagini ;-).

domenica, novembre 23, 2008

Colori d'autunno in Valtellina




Dopo la nevicata di ieri che ha imbiancato le cime e spolverato le strade del fondovalle, oggi siamo andati dai nostri amici di Buglio in Monte, piccoli produttori di vino di valtellina.




Quest'estate degli amici toscani ci avevano regalato del cinghiale e, dopo aver terminato vendemmia e imbottigliamento, era giunto finalmente il momento giusto per fargli festa. In salmì, abbinato a una bella polenta valtellinese (senza formaggio) non era niente male. Anche con i vini abbiamo fatto un'accoppiata: Rosso di Montalcino, poi un Brunello un po' troppo barricato, per finire con uno Sfurzat fantastico.


Nel pomeriggio, mentre i bambini rincorrevano i gatti nella stalla, non ci siamo concessi il lusso di una passeggiata nelle vigne ammirando un paesaggio che si commenta da sè. No, non rimpiango gli anni in cui vivevo a Milano.

sabato, novembre 22, 2008

Anni di piombo. Spingendo (insieme) la notte più in là

E' un autunno d'oro per la cultura, è davvero difficile riuscire a cogliere tutte le opportunità che il territorio offre. Tra le altre voglio segnalare un evento che si terrà il prossimo sabato 29 novembre al polo fieristico di Morbegno. Francesca Peroni, milanese trapiantata in Valtellina, è riuscita ad organizzare un momento di riflessione sugli anni '70 invitando i famigliari di alcune vittime del terrorismo degli Anni di Piombo.

Che cosa accomuna Luigi Calabresi, commissario di polizia assassinato da alcuni esponenti di Lotta Continua, Walter Tobagi, giornalista del Corriere freddato dalle Brigate Rosse, e le vittime della strage di Piazza della Loggia, per la quale non è ancora stato trovato l'autore? Una sorta di oblio ha velato per troppi anni queste stragi e queste morti, evitando non solo che venisse fatta chiarezza, ma pure che potessero essere recuperate alla memoria. Ed è in questa direzione che va letta l'operazione di Francesca Peroni, che grazie alla sua determinazione è riuscita a portare i più stretti familiari delle vittime del terrorismo fin nella periferica Valtellina.

Ecco perché l'evento, completamente gratuito, è dedicato agli studenti, perché possano conoscere un periodo travagliato della nostra storia recente che troppo spesso sfugge allo studio scolastico, ma che ha influenzato non poco la vita della nostra Italia democratica.

lunedì, novembre 17, 2008

Prima neve al Diavolezza

Dopo tre settimane di brutto tempo è tornato un sole stupendo. Non lamentiamoci: il brutto tempo ci ha portato anche tanta bella neve che ha consentito di aprire gli impianti anzitempo. La scorsa settimana erano aperti gli impianti a Bormio e Livigno, questa settimana sci gratis fino a venerdì a Livigno.

Per inaugurare la stagione invernale, domenica ho optato per una scappata oltre confine al Diavolezza. Una giornata memorabile, un cielo terso, il sole caldo e la neve invernale e farinosa. E' una bella sensazione quella di sciare in autunno, perché non c'è l'aria pungente delle giornate più corte dell'anno, sembra di essere quasi in primavera. La discesa a valle però è un tripudio di colori, con i larici gialli e bruni e il sole del tramonto che colora di rosa le vette. Anche i miei polpacci sono diversi, non certo come quando ormai si è allenati a fine stagione.