venerdì, febbraio 13, 2009

Rifugio Palù


Giornata un po diversa dal solito oggi al Palù: freddo polare e sole. Non ho molta voglia di sciare ma voglio fare qualcosa di diverso. Collocati dai maestri i miei 73 bambini del CAI decido di fare un giro al lago Palù: ho portato la macchinetta fotografica e mi ricordo una casa antica con affreschi sulla facciata. Manca alla mia collezione di rustici locali.




Ovviamente l'accesso al rifugio Palù è possibile solo a piedi o con gli sci da fondo, ma mi sono mai fermata di fronte a un divieto? Giù... il lago è gelato e il panorama merita la piccola scarpinata con gli sci in spalla che mi fa ricordare i vecchi tempi.



Mi fermo al rifugio giusto il tempo di bere una cioccolata, un po' preoccupata per il fatto che non sono riuscita a scorgere il sentiero che porta fina a San Giuseppe: una pista per jeep o motoslitte. Che quest'anno non l'abbiano battuta? Ma la signora è gentilissima: mi indica una casa, dieci metri prima dove pensavo fosse l'imbocco, da cui si può scendere a valle.




E adesso chi mi ferma? Mi arrampico sci ai piedi fino alla baita in sasso dove c'è l'imbocco della pista, mi fermo un istante a godermi il silenzio, la neve sui gembri. Quanta neve quest'anno!




Adoro queste piste larghe un metro e mezzo, molto di più delle autostrade omologate FIS tutte con neve sparata. Scendo a piccole curve, ma più che altro a spazzaneve, attenta a non prendere velocità. Incrocio due signore che salgono con le pelli di foca e arrivo a San Giuseppe felice e soddisfata. Mi fanno un po' male le gambe. Non sono più quelle di una volta... in tutti i sensi.