domenica, giugno 03, 2012

Ribuntà: un agriturismo particolare

Difficile trovare sui siti di recensioni pareri più discordanti... Eh sì perché quello di Kika e Fabio Bertoggi non è il solito agriturismo, ma una scommessa, una scommessa tutta particolare.
Fino a cinquant'anni fa le contrade della sponda orobica della Valtellina erano popolate tutto l'anno. Vita di sacrifici immani, con poche bestie nella stalla, il padre a lavorare in Svizzera e i bambini su e giù fino alla scuola del paese tutti i giorni, con o senza neve. San Bernardo di Caiolo, contrada a 550 metri di altitudine, non faceva eccezione. A poco a poco, negli anni del boom economico e del benessere questi paesi sono stati abbandonati, diventando luoghi di villeggiatura estiva, ottimi soprattutto per il clima fresco, e le vecchie case in sasso sono state sapientemente ristrutturate.
Da quindici anni Kika e Fabio hanno scelto di vivere qui, tutto l'anno, non solo il fine settimana.
Hanno aperto questo agriturismo dopo aver ristrutturato alcune case appartenenti da secoli alla loro famiglia, e scelto di offrire solo prodotti loro: galline, conigli e qualche volta il maiale. Se gli chiedete una fettina di fesa per il bambino non ce l'hanno, idem la pasta, se non quella fatta in casa. Non si tratta di cattiva organizzazione, ma di una scelta precisa, una scelta ideologica.
Sinceramente è difficile trovare un posto dove le ricette locali e tradizionali sono vissute in modo così radicale. Le tagliatelle alle ortiche, non ho capito perché, alle donne gonfiano la lingua. I pizzoccheri sono fatti con la verza (rigorosamente) e pure con lo STRUTTO. Avete letto bene, lo strutto, ma nessuna difficoltà a digerirli.
La carne è solo di pollo o di coniglio, ma riproposta ogni volta in modo diverso. Con le mele, con la zucca, il dragoncello ... una ricerca certosina e filologica della tradizione, e la sua reinterpretazione.
Frutta rigorosamente dell'orto oppure mele dei frutteti di Chiuro, dove si trovano i campi della famiglia di Fabio.
Una curiosità: niente vino fatto da loro. Sì, perché non hanno vigne. Quindi bottiglie di Valtellina, ma solo di un certo pregio.